Fonte foto: twitter

Erano nascosti in più di 150 nel rimorchio di un camion. Tentavano di raggiungere gli Stati Uniti. Ma in Messico il mezzo che li trasportava si è schiantato e il loro viaggio si è fermato a Chiapa de Corzo.

Almeno 54 migranti sono morti. Molti altri sono rimasti feriti, in 105 (83 uomini e 22 donne) secondo il dato fornito dal governatore del Chiapas, Rutilio Escandón, che ha chiarito: “Quarantanove persone sono morte sul posto e altre cinque sono morte in ospedale”. Tra le vittime ci sarebbero anche dei bambini.

Il mezzo su cui viaggiavano si è ribaltato ed è finito contro un ponte pedonale. Le immagini che arrivano dal Messico sono strazianti. In un rimorchio rovesciato e distrutto decine di corpi sono stati trovati ammucchiati in un angolo.

Sulla carreggiata gli agenti hanno allineato i cadaveri coprendoli con delle lenzuola bianche.

Le persone che stavano viaggiando di nascosto sul camion provenivano dagli stati dell’America Latina, come le migliaia di migranti che ogni anno dal Messico tentano di raggiungere gli Stati Uniti. Sfuggono principalmente alla povertà, alla violenza delle bande, alla morte certa.

In molti entrano dal Guatemala, dove al confine i controlli sono stati rafforzati, con la conseguenza che sono aumentati solo la corruzione e l’attività dei contrabbandieri. Ad ottobre scorso 126 migranti furono recuperati dalla polizia da un rimorchio chiuso e abbandonato lungo una strada in Guatemala.

Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), solo quest’anno almeno 650 persone sono morte nel tentativo di attraversare il confine, il numero più alto da quando l’OIM ha iniziato a rilevare i dati. Un numero probabilmente sottostimato.

“Sono profondamente rammaricato per la tragedia provocata dal ribaltamento di un rimorchio in Chiapas che trasportava migranti centroamericani. È molto doloroso. Abbraccio le famiglie delle vittime”, ha scritto su Twitter il presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador.

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