In Italia l’abbandono scolastico continua ad essere alto rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea. Nonostante una leggera riduzione del fenomeno registrato negli ultimi anni, la dispersione scolastica resta alta: secondo l’Istat è stata del 13% nel 2020 contro la media del 9,9% dell’Ue, una percentuale ancora troppo al di sopra del target prefissato a livello europeo del 10%. Nella rilevazione dei dati, continua a registrarsi uno squilibrio tra Nord e Sud. Il tasso di abbandono tende ad essere più alto nelle regioni del Mezzogiorno, in particolare in Sicilia, Campania, Calabria e Puglia.
A Napoli nelle ultime due settimane i carabinieri hanno denunciato decine di genitori. In alcune scuole sono stati segnalati studenti che non hanno mai frequentato una sola lezione della scuola primaria. A Grumo Nevano, comune di circa 18mila abitanti nel Napoletano, sono stati denunciati 40 genitori per inosservanza dell’obbligo dell’istruzione dei figli minori. Dagli accertamenti effettuati presso alcuni istituti comprensivi – “Pascoli”, “Cirillo”, “Marconi” e “Torricelli” – i carabinieri, con la collaborazione dei dirigenti scolastici e degli assistenti sociali del Comune, hanno potuto constatare che 20 ragazzi, nonostante fossero iscritti a scuola dallo scorso settembre 2021, non avevano rispettato l’obbligo di frequenza. Qualcuno ha un tasso di assenza superiore al 90%, altri addirittura non hanno mai frequentato.
A Qualiano, i carabinieri hanno accertato che 14 ragazzi iscritti presso l’istituto comprensivo “Marconi” non avevano rispettato l’obbligo di frequenza nei periodi settembre-novembre 2021 e gennaio-aprile 2022. Sono stati denunciati 28 genitori. A Giugliano e Varcaturo sono state registrate le situazioni più gravi, per l’età degli studenti: in due scuole elementari – “Giuseppe Diana” e ” Don Salvatore Vitale” – tra i 19 ragazzini che nell’ultimo anno scolastico non hanno rispettato l’obbligo di frequenza, 15 studenti non erano mai stati avviati all’istruzione scolastica obbligatoria. Sono stati denunciati 17 genitori.
Nel comune di Frattamaggiore un’attività di sensibilizzazione condotta dai servizi sociali comunali si è rivelata fondamentale per ottenere il ritorno a scuola di circa 30 ragazzi che non erano in regola con la frequenza. Solo un ragazzo di 11 anni ha proseguito con le assenze ed entrambi i genitori sono stati denunciati.
“La condizione socio-economica della famiglia di origine è un fattore determinante dell’abbandono scolastico precoce. Incidenze molto elevate di abbandoni precoci si riscontrano laddove il livello d’istruzione e/o quello professionale dei genitori è più basso”, scrive l’Istat nel suo rapporto del 2021 “Ciclo di audizioni sul tema della dispersione scolastica”. Le condizioni più svantaggiose influenzano, poi, soprattutto i giovani residenti nelle regioni meridionali: “Tra i giovani con genitori di medio-alto livello di istruzione, nel Meridione l’incidenza di abbandoni tra i giovani i cui genitori hanno al massimo la licenza media raggiunge il 25,5%, rispetto al 18,9% nel Nord”.