Mentre nel resto del globo molti Paesi sono impegnati ad investire su iniziative e progetti diretti a contrastare l’abuso di alcol, soprattutto tra i giovani, in Giappone si pensa a come aumentarne il consumo per gli under 40. Il motivo? Le abitudini più salutari delle nuove generazioni pare che abbiano inciso sulla riduzione delle vendite, insieme all’invecchiamento della popolazione e al più basso tasso di natalità che il Paese fa registrare. E il calo ha colpito inevitabilmente anche le tasse.
La flessione della domanda di bevande alcoliche si è tradotta in un abbassamento delle entrate per lo Stato, che nel 2020 rappresentavano l’1,7% delle entrate totali, rispetto al 5% del 1980, secondo i dati riportati dal quotidiano The Japan Times.
Il Giappone si è quindi inventato una nuova campagna con cui spera di invertire la tendenza: “Sake Viva!”. Un concorso nazionale indetto dalla Agenzia delle entrate nipponica per l’elaborazione di un piano diretto a dare un impulso al settore. Si chiede ai giovani dai 20 ai 39 anni di condividere le loro idee imprenditoriali innovative per stimolare i coetanei ad incrementare la domanda di bevande alcoliche, come il saké giapponese, vino ottenuto dal riso.
L’iniziativa ha scatenato qualche polemica: non è stata accolta con favore da chi ritiene che promuova solo un’abitudine malsana. Ci sarà tempo fino a settembre per presentare i progetti. I migliori selezionati saranno sviluppati con l’aiuto di esperti e poi presentati a novembre come proposte finali.